lunedì 10 settembre 2012

dall´alcova alla cattedra

E´ domenica, l´ultima di sole secondo le previsioni meteo, che hanno piú l´aria di necrologi, ormai.

Il pacioso U., fratello di B., mi ha mandato in missione alla sua cassetta della posta: lui pensava di andarsene a zonzo per soli 3 giorni, in realtà è in giro da due settimane. Unico corredo: le inseparabili infradito e spero piú di qualche cambio di vestito. In effetti, quando varco la soglia di casa, tutto farebbe pensare ad un ritorno immediato: fette di pane verderame disposte quasi alla Pollicino, una birra non del tutto finita lasciata a sorvegliare il pc ancora accesso, il letto disfatto e provato da usi evidentemente non solo canonici.

Guardo e passo, tutta intenta al mio compito. Butto le varie pubblicità di sushi e (poiché siamo a Friedrichshain) di circoli di ostetricia hippy. Eccola, la posta agognata, con tanto di timbro dell´universitá di Bielefeld. Come da istruzioni telefoniche, apro la busta e ne leggo il contenuto. Bisogna pagare le tasse universitarie. Mentre declamo al pacioso U. (per me è davvero diventato un epiteto quasi omerico) il contenuto, mi incaglio su una parola che mi sembra non c´entrare nulla, un suono alieno.

Leporello”.
L´iscrizione potrá considerarsi definitivamente compiuta al momento della ricezione del leporello, che le invieremo dopo il pagamento delle tasse del semestre”.

Leporello, mi suggerisce l´onnipresente Wikipedia, era il fedele servitore di Don Giovanni, colui che faceva il palo mentre il padrone si dava da fare per tessere la sua fama nell´alcova.  Non solo: il ligio servitore annotava tutte le conquiste del suo instancabile padrone. I numeri non possono competere con la modica cifra richiesta dalle università  tedesche (in questo caso, circa 200 E): 1003 donne in Spagna, 640 in Italia, 231 in Alemagna, 100 in Francia e (solo) 91 in Turchia.

Ed ecco svelato l´arcano. Il buon Leporello, per star dietro ai numeri di Don Giovanni, dovette piegare a fisarmonica la carta su cui prendeva nota. Cosí  nelle università tedesche i “libretti” sono pieghevoli, quelli dove si registrano i voti e le ricevute dei vari pagamenti.

E pensare che mi sarei aspettata qualcosa come “fogliettoripiegatoafisarmonicaperleregistrazioni”, il classico lemma straniero-friendly, che cagiona reazione allergiche la cui sintomatologia oscilla fra il mutismo istantaneo, la balbuzie acuta e lo slogamento (talvolta irreversibile) della lingua. Ed invece, stavolta i mangiacrauti sono andati a prendersi un preziosismo addirittura sulle scene dell´opera, per trascinarlo dalle intimitá dell´alcova alle austere cattedre accademiche.

Come a dire: una vera sentinella linguistica non ha mai requie, nemmeno di domenica. E proprio come Leporello, deve starsene sempre all´erta, perché c´è sempre da prender nota.

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