sabato 21 luglio 2012

Che storia l'eredità delle guerre

Ieri sono capitata ad un happy hour pseudo-brasileiro con una cricca di sudditi di Elisabetta, tutti rigorosamente con accento di Londra e sobborghi.
Il mio preferito è il Piccolo Lord, impeccabile Brit che scopro aver lavorato presso l'attuale vice primo ministro UK, tu pensa.
Al sesto cocktail biascica che lui non è affatto polite e politically correct, anzi rivendica di essere maleducato e campagnolo. Per zittirlo, mi basta dirgli che ogni volta che osa dire "fuck", un "nigga" muore. Mi avrà ripetuto mille volte che si può prendere in giro qualunque nazionalità, meno quelle oppresse dall' Impero dove non tramontava mai il sole. Ma questo significherebbe togliermi uno dei miei passatempi preferiti contro almeno metà della popolazione mondiale.
Tremando d'incredula political correctness, affonda i suoi regali dubbi nel bicchiere e via.
Ma col Piccolo Lord, laureato in Political Sciences e specializzato in Crucchia, si può sempre anche scambiare qualche interessante veduta sul mondo: lui la vede sempre da quell'isolotto borioso.

Così scopro che il nostro dito medio in Britannia (caso mai si osasse davvero usarlo prima di aver raggiunto livelli alcolici da rissa imminente) si fa con indice e medio alzati e un veloce movimento dlal'alto verso il basso.

Leggenda vuole che i Francesi, imbestialiti dalla prodezza inglese con i lunghi archi durante la Guerra dei 100 Anni, usassero mozzar loro proprio indice e medio, dita fatali con ui scoccavano le temibili frecce. Così, per baldanzosa spavalderia, è rimasto mandare a quel paese (un pezzo qualunque di continente, porbabilmente) mostrando di avere ancora dita per ferire.

E discorrendo di guerre, gestacci e altri francesismi (e anche sotto la Union Jack ci si scusa con "pardon my French"), finiamo sul ricorrente "alter Schwede!" ("vecchio svedese!") che i crucchi pronunciano spesso. Il nostro human watching ci ha portato a dedurre che la curiosa espressione si associa alla sorpresa, sentimento che i crucchi di solito poco ostentano.

Stamattina non ho potuto fare a meno di rivolgermi alla Sibilla del III Millennio, e così Wikipedia mi ha svelato l'arcano. Anche qui c' entra la storia militare, ovvero alla fine della sanguinosa Guerra dei 30 Anni, l'elettore del Brandeburgo decise di recrutare gli abili svedesi come esercitatori per le sue truppe. Orbene, questo corpo di sergenti era designato come "vecchi Svedesi". Tant'è che un amico fidato qui si chiama, appunto, "vecchio svedese". Come questo sia finito ad essere un'espressione di sorpresa, non me lo spiego.

Forse la maestria scandinava era tale da destar stupore persino nei granitic teutoni? Del resto, usi a non sprecar troppe parole, spesso pronunciano un solo, lapidario "Alter!" e lì si fermano (conferma ne siano i commenti alle foto postate online, dove alcuni amici teutoni più di queste 5 lettere non osano digitare). Al massimo, la combinazione preferita prosegue con "krass!", che sempre secondo l'oracolo wikipediano deriverebbe da "Crassus" o dal nostro "crasso". Arenandomi di fronte alla mia crassa ignoranza in materia di classici, posso solo constatare che "krass" quassù è un puro e semplice superlativo, che in sè non ha valore nè negativo, nè positivo.
Sta ad una minuziosa indagine del poco espressivo viso crucco capire se "vecchio svedese, che roba!" sia l'equivalente di "ah, minchia, che storia!" oppure "ah, cazzo, che brutta roba!".

Krass, oder?

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