venerdì 20 luglio 2012

Del (non) flirt crucco

Libera traduzione di un articolo francese con cui mi trovo quasi completamente d’accordo, pur invertendo le parti in gioco. Del resto, con autoironia ed ironia, chi mi conosce sa che, in fondo, ai crucchi non voglio certo male.


Un rapporto ambiguo tra femminilità e sessualità, le donne si guardano confuse e creano una reazione neutra nel sesso opposto: le tedesche non sono conosciute per essere granchè brave nel flirt, perché non lo prendono certo alla leggera. (…)

Gli uomini tedeschi non tendono a rinviare alle loro donne l’immagine della loro femminilità. Del resto, credo che le donne tedesche ancora non abbiano capito il gusto di sentirsi donne”, mi confida Sofia, un’ amica di Stoccarda.

A dire il vero, mi sembra sia piuttosto la società tedesca nel suo complesso a sentirsi a disagio con l’argomento. Ci saranno delle ragioni storiche e sociali per questo? Per cercare di capirlo, ne parlo con Jens Jessen, letterato, umanista, osservatore dei suoi tempi e dei suoi contemporanei, che ama le donne e la Francia. E’ caporedattore culturale al settimanale Die Zeit. Jens, perché i giochi d’amore sono così difficili in Germania?

Protestantesimo e borghesia

“Direi per più di un motivo. Innanzitutto per il carattere profondamente borghese della società tedesca (la Bürgerlichkeit). I vari principati che formavano il Sacro Impero Germanico non sono mai assurti a modello per la popolazione. Diversamente dalla Francia, dove i modelli di corte si imponevano anche nelle province più remote come il canone per eccellenza, qui non è stato così. Il borghese tedesco, probo lavoratore, fa a meno delle influenze aristocratiche e dei suoi costumi già dal XVIII secolo.

Secondo, l’influenza del protestantesimo (che si percepisce anche nelle regioni cattoliche, per quanto non lo ammettano). Il protestantesimo, religione tutta volta all’interiorità, predica un’ etica dell’autenticità. In quest’ottica, solo i sentimenti veri sono rispettabili e rispettati, mentre tutto ciò che è gioco, simulazione e dissimulazione è passibile di condanna.

Poi, il femminismo, che in qualche modo è connesso ai due motivi precedenti. La nozione di eguaglianza fra i sessi si rifà idealmente ai valori borghesi e all’etica protestante. (…)

Infine, molto importante quanto misconosciuto, ciò che ruota intorno all’arte della conversazione. Prima, tutto era semplice. Con le classi sociali compartimentate, si parlava solo con persone del proprio milieu, senza alcuna frequentazione con le altre. D’improvviso, a partire dal 1933, queste categorie sono andate in frantumi e le diverse classi si sono ritrovate in contatto. Si può dire sia l’aspetto socialista del nazionalsocialismo, e sino ad allora in Germania il grande borghese non aveva imparato a conversare con il piccolo borghese. Anche oggi la Germania cerca un linguaggio comune a tutti gli strati sociali. Per quanto il Paese si senta (e sia, nei fatti) profondamente democratico, resta per certi aspetti tutt’altro che democratico. C’è ancora parecchia strada da fare. In Francia, una cassiera e un finanziere non si porrebbero problemi a flirtare insieme. Non va così in Germania.



Due materassi

(…) Il pragmatismo si riscontra nelle situazioni più inaspettate, addirittura le più inopportune. Arriva finalmente il giorno in cui il flirt va a buon fine. I preliminari con la vostra bella sono archiviati, ed ecco che “aspetta”. Cosa c’è, ti ho fatto male? Chiedete inquieti, preoccupati. Prospettate il peggio, un’allergia alle fragole, una crisi d’asma, e siete pronti al bocca a bacco salvifico. “Devo lavarmi i denti”, risponde l’amata.

(…) E parliamo del Besucherrtize. Questo nome così delicato, poetico indica lo spazio che separa i due materassi del letto matrimoniale. Due materassi? Sì, avete capito bene. Uomo e donna hanno bisogni differenti quanto a qualità e durezza del materasso, a ciascuno il suo. Così un materasso per ognuno assicura un sonno ristoratore ad entrambi(…).  Le giovani generazioni sembrano più elastiche e optano sovente per un unico materasso, che ci chiama “letto francese”. Appreziamo l’omaggio.

Ma, diciamocelo, davvero la donna tedesca è estranea al concetto di seduzione ? (…). Magari il problema sta nell’uomo.

Siamo chiari: che siano tedesche, francesi o italiane, tutte le donne lamentano la mancanza d’iniziativa dell’ uomo tedesco, l’ assenza di uno sguardo “mascolino”: flirtano goffamente e in maniera assolutamente prevedibile. Una francese che abita a Berlino ha recentemente dichiarato di sentirsi trasparente, e cominciava a farsi dubbi sul suo sex appeal, salvo poi rassicurarsi una volta tornata in Francia.

Se un tedesco ti invita a guardare una partita di calcio in tv, la guarda davvero” si lamenta un’amica di Monaco- “ il problema è che se flirti con un tedesco, crede subito che si tratti di una cosa seria”.

Il flirt qui è diretto e ha uno scopo. Come far capire ai tedeschi che la seduzione è innanzitutto uno status mentale? Ecco gli scempi compiuti dal giovane Werther, un dandy in calze di seta che ossessiona ancora il subconscio tedesco: il romanticismo è il peggior nemico dell’amore.

Controllo vs laissez faire

« Credo che un tedesco, per flirtare, abbia bisogno di non sentirsi a rischio di ridicolizzarsi «  mi spiega Uli, un vecchio amico. “Gli serve un obiettivo concreto, e un’uscita di emergenza sempre a portata di mano, sin da subito”. Dubito sia quanto le donne si aspettano.

Uli continua “ flirtare significa perdere, eventualmente, il controllo della situazione. Noi, invece, siamo sempre in controllo. Ammiriamo i francesi per il loro laissez-faire. Ci piace, standone lontani. Il flirt, la seduzione, hanno qualcosa di sovversivo, che in fondo ci spaventa. Siamo piuttosto codardi. Amiamo l’ordine e abbiamo una gran paura del disordine”.

Insomma, ce n’è di strada da fare. Conosco delle donne che si spazientiscono di fronte all’inerzia maschile. “Steffi, devo scrivere un articolo sulle donne tedesche, ai francesi interessa e …”

Digli di invaderci!”

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