Le vie delle sinapsi sono infinite. Infatti, mentre ammiro gli splendidi
colori del goldener Oktober e medito sulla caducità delle foglie come della
vita, l’assonanza è d’obbligo con Goldoni.
Ahimé, non con Carlo, ma con il termine colloquiale con cui ci si riferisce
ai preservativi.
Mi chiedo perché si chiamino proprio così, in fondo altri scrittori
avrebbero potuto meglio prestarsi, fra tutti un Verga, o perché no il pio
Manzoni. Come sempre, la fruibilità illimitata di internet è cattiva
consigliera, e fra un click e l’altro, scopro che nemmeno il padre di tutti i
goldoni, il condom, in realtá ha una chiara paternità, e non poteva essere
altrimenti.
Alcuni citano un fantomatico Dr. Condom, che avrebbe dovuto escogitare
sistemi per tenere a basa la leggendaria lussuria di Carlo II d’Inghilterra, altri
passano la Manica per arrivare a Condom, paesello i cui pastori avrebbero
venduto interiora di animali per lo stesso scopo. Gli acquirenti pare non
mancassero, trovandosi il borgo sulla via per il cammino di Santiago. Per
restare in Francia, un’altra origine associa il preservativo a Pierre de Gondi,
cardinale consigliere di Caterina de Medici e, probabilmente, versatile neisuoi compiti.
Da “gondon”, dunque, discenderebbe il nostro goldone. Tuttavia, per i
natali italiani ci sono altre due ipotesi molto piú vicine nel tempo. Una porta
al’22, quando Luigi Goldoni aprí la prima fabbrica italiana di profilattici,
battezzati Hatú (“habemus tutorem”), si narra con buona pace del cardinale di
turno. L’altra leggenda metropolitana associa il nostro a qualche anno piú
tardi, ai Gold One nelle tasche dei soldati americani nella Penisola.
Una variante tedesca chiama il goldone “il parigino”( der Pariser),
probabilmente dal “Parisien” molto in voga nel tardo XIX secolo, e qualche
ostalgico della DDR potrebbe ancora riferirsi ai “mondos“ o ai “Gummi-Fuffzcher”,
visto che l’articolo in gomma costava 50 centesimi.
Quanto ad attribuire natali diversi dai propri ad oggetti che finiscono lá
sotto, la lista sarebbe infinita, e mi tocca obbligarmi a non seguire le mille
nazionalitá attribuite alla sifilide (mal inglese, mal italiano, mal polacco,
mal cristiano). Per cercar di ritrovare un’ispirazione un po’piú accademica, mi
accontento dell’etimologia piú forbita e ricca di note a pie’di pagina, che
chiama in causa anche Shakespeare: condom non sarebbe nient’altro che latino,
da “cum”(latino, non inglese, so che potrebbe esser fuorviante), e “doma”, cioè
una magione con cupola. Ai posteri l’arduo volo pendarico, e qui una collezione di altri nomi per lo stesso, universale ammenicolo.