giovedì 12 aprile 2012

cronaca di un acquisto...intelligente

Premessa: non amo, ahime, la frutta, rea di aver euna consistenza sempre tendente al viscido. Tuttavia, devo mangiarne, non foss'altro per la cecità incipiente che, se non un patrimonio genetico infausto, almeno un apporto di vitamine può forse rallentare.

Vorrei, dunque, adottare la soluzione casa di riposo: frullare. Ciò implica essere in possesso di un frullatore.
Profittando dell' assenza dle coinquilino, in trasferta per una partita della sua squadra del cuore (di hockey), setaccio casa ma non pervengo ad alcun risultato utile. Urge, perciò, armarsi del lemma appropriato, e ad occhio e croce mi serve un "Mixer" (che sia maschile o neutro è lana caprina).

Al lavoro, in pausa finto-caffè, scopro qual è il punto vendita a me consono più a portata di pedali: il MediaMarkt (il nostrano MediaWorld) su Alexanderplatz. Slacciato il metaforico colletto bianco, mi ci dirigo, animata dalla certezza di fare cosa buona e giusta per la mia salute.

Il negozio è su ben quattro piani, così che mi perdo nel nitore di enormi lavastoviglie, nel riflesso di mille oblò di lavatrici e negli stessi fotogrammi ripetuti a miriadi in schermi di ogni dimensione, a led o liquidi o che so io. Giunta al reparto tanto agognato, scopro di non volere un Mixer.

Il Mixer è il frullatorone professionale, quello con mille ammenicoli e braccini, per chi impasta e segue la Clerici con incrollabile fedeltà. Parlamentando con una giuliva commessa, il mio vocabolario acquisisce finalmente il termine appropriato, io voglio un "Purier Stab", cioè un bastone per le puree. Oppure, più estroso, un "Zauber Stab", un bastone magico. Opto per la versione prosaica, si sa mai che abbiano in vendita anche una serie di bacchette magiche parlanti con lucine incorporate.

E lì, in militaresche schiere, mi attendono gli Stab. L'occhio non sa se crederci: si passa dai 9,99 E del plasticozzo marca "OK" fino ai 119 tondi di un inquietante arnese con mille tasti e display luminoso. Non fosse per le esigenze dello stomaco, mi lambiccherei su cosa si può fare con un frullatorino da 100 euri, probabilmente una farina di diamanti. Bah.

In onore alla mia ascendenza (forse) latina, scelgo per la virtù che, si sa, sta nel mezzo e un po' verso il basso quando si ha a che fare coi soldini. 20 E per un Bosch, marca locale, e il bollino di qualità teutone a rinfrancarmi nella scelta.

Un ultimo, vitale acquisto: tovagliette per quando desino in camera mia, lavabili e colorate. Poi, via, in sella verso casa.
Dove, però, lo Stab non finisce di stupirmi. Quando mi accingo a scartarlo, tronfia e soddisfatta, già immaginandomi litri di frullati e frappè, ecco la magia linguistica. E' proprio Zauber: scopro che, in italicus, si chiama "frullatore assiale".

Si indica, suvvia, un sondaggio per sapere quanti sono a conoscenza di questo termine! Io, beata ignoranza, frutto di quasi un quarto di secolo vissuto a casa di mammà, lìho sempre e solo chiamato "minipimer". Del resto, è un'antonomasia, una bella figura retorica...e chi lo sa di che marca poi fosse 'sto minipimer. A casa mia manco si usano i tovaglioli, si usano gli "scottex".

Domani mattina, invero, il mio frullato avrà tutto un altro sapore. Perchè manovrare un "frullatore assiale" è tutt' altra storia.

3 commenti:

  1. Figa (e non poteva che iniziare così) per farti un frullato ti serviva un frullatore. http://en.wikipedia.org/wiki/Blender
    20 Neuri, da mediamarkt. Con il minipimer http://en.wikipedia.org/wiki/Immersion_blender la frutta la devi prima sminuzzare. Sbattimento.
    Curiosa sui termini? http://blog.terminologiaetc.it/2011/02/02/significato-minipimer/ Ecco: adesso che sappiamo ciò possiamo anche morire felici.

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  2. Hai davvero dato un senso alla mia giornata. Grazie. In attesa di alzare i calici?

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