martedì 13 marzo 2012

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Da oggi non sono piú una Praktikantin, ovvero una stagista (come se giá non fosse un termine di oscuri presagi in sé, ci mancava solo la Lewinski a colorirne le accezioni). Come i Pokemon, ho un upgrade e da oggi, teoricamente per 18 mesi, sono una Volontärin. Nome quanto mai bislacco, ma non significa che sgobbo gratis (salvo per un numero imprecisato di ore di straordinari, previste da contratto per temprare lo spirito), semplicemente che sono un´apprendista. Ergo, potró concedermi il lusso di abbassare il ritmo delle lezioni di italiano, visto che la sopravvivenza è garantita.

Ma ancora meglio: si cambia casa, e a tempo indeterminato. Mi defilo un po´dall´ombelico della cittá, ma piú-che-raddoppio la metratura della camera, che sino ad ora era davvero una piccola tana, e ci aggiungo pure un balcone. Da 2 coinquilini, uno con morosa perennemente al seguito, passo ad uno,e lavoratore. Preventivando lo stesso quoziente di porcaggine, ma dividendolo per numero di persone e di ore trascorse in casa, direi che dovrei andare a colpo sicuro in un ambiente meno infestato ed infestevole.

Ieri io e D., futuro coinquilino, ci siam bevuti una birra insieme per definire il contratto, e in sostanza è come convivere con un brianzolo doc.
Viene, infatti, dal Brandeburgo, la regione intorno a Berlino, e parla di conseguenza. Come abitare con uno che ogni 5 minuti infila nelle frasi “oh, minchia, bella raga”. Sicuramente sfizievole per la mia collezione di accenti e modi di dire in crucco. E´un fan dell´hockey ed ha giá promesso di portarmi ad un derby, vota Grüne ed odia cordialmente i “tedeschi scuri”, ovvero i terú (bavaresi e svevi). Non si tratta (credo) tanto di melanina, quanto di votare a destra. Non viaggia volentieri e ama Wurstiland, appunto fino al confine con i traditori sudici e cattolici. Sará bello mediare fra lui e B., che rivendica, invece, la sua svevitá a colpi di Kartoffensalat, ovvero un´insalata con patate e joghurt il cui grado di sale fa le veci del divisorio Dio Po.

Mingherlino, piccoletto, occhialetto d´ordinanza, subito dopo la maturitá si é infilato in un Job Center, lavoro statale, e ci é rimasto.

Se pensavo di essere veloce nel bere birra, D. mi ha clamorosamente smentito. E mentre si trangugiava il secondo boccalone, è riuscito anche a sgranocchiarsi delle improbabili, pallide bruschette. Eravamo in un ristorante pseudo italiano, con un soffitto kitischissimamente a grotta e dove il cameriere piú ariano aveva pelame che gli si arrampicava su per la camicia e ripeteva d´ordinanza “grazie”, in italiano, qualunque cosa gli si dicesse.
Peculiaritá della prossima magione: per mesi non dovremo acquistare carta igienica, e non perché si preveda stipsi persistente. Bensí il mio predecessore pare fosse ossessionato dal rischio di rimanerne senza, ed aveva imposto ad ogni ospite di recarne in omaggio un rotolo. Inoltre, durante una puntata di MTV, D. ha invitato un simpatico burlone che ha lasciato un furgoncino pieno di rotoli di carta igienica di ogni foggia e profumazione. Devo, peró, perorare la causa della carta-cucina e convincere D. che non é il caso di usare i rotoli di igienica in cucina.

Le pareti della camera volevano essere rosse, ma sono risultate salmone. Sotto casa ho una birreria, cliente medio: over 40, cromosoma XX, girovita sfondato, occhio azzurro stemperato nel malto. Attraversando la strada, un supermercato aperto ogni giorno dalle 7 alle 24, uno Späti (negozio aperto ogni notte per fabbisogni primari, specie per alcool) e un bistro turco. A completare il quadro, un parco e una piscina, ripromettendomi di provare se ancora so stare a galla. Insomma, aspettative alte, perlomeno di abbassare i ritmi disumani che finora mi tengono sempre in sella e con tachicardia annessa.

Giá fissata la data per traslocare i miei quattro stracci, c´è da vedere se battezzare il nuovo WG con un Einweihungsparty, il classico simposio dove ognuno porta chi vuole per varare una nuova convivenza.

Intanto, oggi cercherò di iscrivermi al sistema sanitario crucco, per acquisire un´identitá anche sanitaria.
Piccoli expat crescono.


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