Un rapporto ambiguo tra
femminilità e sessualità, le donne si guardano confuse e creano una reazione
neutra nel sesso opposto: le tedesche non sono conosciute per essere granchè
brave nel flirt, perché non lo prendono certo alla leggera. (…)
“Gli uomini tedeschi non tendono a rinviare alle loro donne l’immagine
della loro femminilità. Del resto, credo che le donne tedesche ancora non
abbiano capito il gusto di sentirsi donne”, mi confida Sofia, un’ amica di
Stoccarda.
A dire il vero, mi sembra sia
piuttosto la società tedesca nel suo complesso a sentirsi a disagio con l’argomento.
Ci saranno delle ragioni storiche e sociali per questo? Per cercare di capirlo,
ne parlo con Jens Jessen, letterato, umanista, osservatore dei suoi tempi e dei
suoi contemporanei, che ama le donne e la Francia. E’ caporedattore culturale
al settimanale Die Zeit. Jens, perché i giochi d’amore sono così difficili in
Germania?
Protestantesimo e borghesia
“Direi per più di un motivo. Innanzitutto
per il carattere profondamente borghese
della società tedesca (la Bürgerlichkeit). I vari principati
che formavano il Sacro Impero Germanico non sono mai assurti a modello per la
popolazione. Diversamente dalla Francia, dove i modelli di corte si imponevano
anche nelle province più remote come il canone per eccellenza, qui non è stato
così. Il borghese tedesco, probo lavoratore, fa a meno delle influenze
aristocratiche e dei suoi costumi già dal XVIII secolo.
Secondo, l’influenza del protestantesimo (che si percepisce anche nelle
regioni cattoliche, per quanto non lo ammettano). Il protestantesimo, religione
tutta volta all’interiorità, predica un’ etica dell’autenticità. In quest’ottica,
solo i sentimenti veri sono rispettabili e rispettati, mentre tutto ciò che è
gioco, simulazione e dissimulazione è passibile di condanna.
Poi, il femminismo, che in qualche modo è connesso ai due motivi
precedenti. La nozione di eguaglianza fra i sessi si rifà idealmente ai valori
borghesi e all’etica protestante. (…)
Infine, molto importante quanto
misconosciuto, ciò che ruota intorno all’arte
della conversazione. Prima, tutto era semplice. Con le classi sociali compartimentate,
si parlava solo con persone del proprio milieu, senza alcuna frequentazione con
le altre. D’improvviso, a partire dal 1933, queste categorie sono andate in
frantumi e le diverse classi si sono ritrovate in contatto. Si può dire sia l’aspetto
socialista del nazionalsocialismo, e sino ad allora in Germania il grande
borghese non aveva imparato a conversare con il piccolo borghese. Anche oggi la
Germania cerca un linguaggio comune a tutti gli strati sociali. Per quanto il
Paese si senta (e sia, nei fatti) profondamente democratico, resta per certi
aspetti tutt’altro che democratico. C’è ancora parecchia strada da fare. In
Francia, una cassiera e un finanziere non si porrebbero problemi a flirtare
insieme. Non va così in Germania.
Due materassi
(…) Il pragmatismo si riscontra nelle situazioni più inaspettate,
addirittura le più inopportune. Arriva finalmente il giorno in cui il flirt va
a buon fine. I preliminari con la vostra bella sono archiviati, ed ecco che “aspetta”.
Cosa c’è, ti ho fatto male? Chiedete
inquieti, preoccupati. Prospettate il peggio, un’allergia alle fragole, una
crisi d’asma, e siete pronti al bocca a bacco salvifico. “Devo lavarmi i denti”,
risponde l’amata.
(…) E parliamo del Besucherrtize.
Questo nome così delicato, poetico indica lo spazio che separa i due materassi
del letto matrimoniale. Due
materassi? Sì, avete capito bene. Uomo e donna hanno bisogni differenti
quanto a qualità e durezza del materasso, a ciascuno il suo. Così un materasso
per ognuno assicura un sonno ristoratore ad entrambi(…). Le giovani generazioni sembrano più elastiche
e optano sovente per un unico materasso, che ci chiama “letto francese”. Appreziamo l’omaggio.
Ma, diciamocelo, davvero la donna
tedesca è estranea al concetto di seduzione ? (…). Magari il problema sta
nell’uomo.
Siamo chiari: che siano tedesche,
francesi o italiane, tutte le donne lamentano la mancanza d’iniziativa dell’ uomo tedesco, l’ assenza di uno sguardo
“mascolino”: flirtano goffamente e in maniera assolutamente prevedibile. Una francese
che abita a Berlino ha recentemente dichiarato di sentirsi trasparente, e
cominciava a farsi dubbi sul suo sex appeal, salvo poi rassicurarsi una volta
tornata in Francia.
“Se un tedesco ti invita a guardare una partita di calcio in tv, la guarda
davvero” si lamenta un’amica di Monaco- “ il problema è che se flirti con
un tedesco, crede subito che si tratti di una cosa seria”.
Il flirt qui è diretto e ha uno
scopo. Come far capire ai tedeschi che la seduzione è innanzitutto uno status
mentale? Ecco gli scempi compiuti dal giovane Werther, un dandy in calze di
seta che ossessiona ancora il subconscio tedesco: il romanticismo è il peggior nemico dell’amore.
Controllo vs laissez faire
« Credo che un tedesco, per flirtare, abbia bisogno di non sentirsi a
rischio di ridicolizzarsi « mi spiega Uli, un vecchio amico. “Gli serve un obiettivo concreto, e un’uscita
di emergenza sempre a portata di mano, sin da subito”. Dubito sia quanto le
donne si aspettano.
Uli continua “ flirtare significa perdere, eventualmente,
il controllo della situazione. Noi, invece, siamo sempre in controllo.
Ammiriamo i francesi per il loro laissez-faire. Ci piace, standone lontani. Il flirt, la seduzione, hanno qualcosa di
sovversivo, che in fondo ci spaventa. Siamo piuttosto codardi. Amiamo l’ordine
e abbiamo una gran paura del disordine”.
Insomma, ce n’è di strada da
fare. Conosco delle donne che si spazientiscono di fronte all’inerzia maschile.
“Steffi, devo scrivere un articolo sulle
donne tedesche, ai francesi interessa e …”
“Digli di invaderci!”
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