Quando dalla
capoccia di un uomo si cominciano ad intravedere i pensieri, si sa, la strada è
in discesa verso la pelata, calvizie, fronte alta. Insomma, “der Kopf wächst
durch die Haare” (la testa cresce fra i capellI”).
Mettetela un po´come vi
pare, ma non riusciremo mai a coniare un termine elegante come quello
crucco. Come al solito, ad ogni
problemino estetico si ovvia con una scusa: pochi capelli, si dice, tanto
testosterone, come nella botte piccola c´è il vino buono etc etc. E anche per i
tedeschi il crine che recede deve essere camuffato con una perifrasi che lo
associ a qualcosa di cui potersi vantare.
Cosí a
stempiatura è “Geheimratsecken”, ovvero gli angoli del consiglio privato. Eh
sí, criniera che se va, saggezza che arriva, cosí che i consiglieri piú vicino
all´imperatore erano probabilmente tutti uomini di una certa etá. Della stessa
razza, ma dal sapore meno assolutista, anche il “Ministerwinkel”, gli angoli
del ministro, e “Ratsherrenecken”, gli angoli del consigliere.
Che la pelata sia
garanzia o meno di senno, alle volte é frutto della consunzione coniugale e di
tutti i grattacapi che si porta appresso, come indica “Ehestandsecken”, gli
angoli del matrimonio.
Per i prosaici,
il termine piú comune è “glatzköpfig” oppure “eine Glatze haben”. Elementare, Watson:
deriva da “glatt”, liscio. Avvicinandosi ai trenta, tuttavia, si collezionano sempre piú
calvi fra le cerchie di amici, e serve equipaggiarsi con una serie di sinonimi,
giusto per avere variazioni sul tema. Inequivocabile “Platte”, cioè lastra,
spianata. Un tocco piú elegante consentono “gelichtet” (diradato) e “kahl”
(brullo).
Quest´ultimo termine in combinazione con “geschoren” è la rasatura a
zero cui molti consiglieri privati ricorrono per dare una parvenza di volontarismo a quanto, invece, è spesso solo
il decorso di madre natura. Finiranno, probabilmente, kahlschlag, completamente
diboscati.
Ognuno ha i suoi
gusti, ma di certo giá i buoni, vecchi greci con “alopecia” si buttavano sul
metaforico, alludendo alle volpi che ciclicamente perdono il pelo.
Per
consolarsi, ci si puó sempre ripetere che “col vento è meglio una pelata di una
parrucca” (“Eine Glatze ist im Wind besser als eine Perücke”) .
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Grazie all´indefesso lettore Federico, muso ispiratore di questo pezzo. (su segnalazione, sicuramente vanta una chioma invidiabile).
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