domenica 22 gennaio 2012

Saggio di crucchità e indennizzi pre-maternità

Oggi ho compiuto un altro passetto sulla via della germanizzazione, o meglio, un'altra pedalata. Fermo restando il sostrato (pseudo)mediterraneo che non manco di sfoggiare quando le antenne avvertono un quoziente di crucchità troppo elevato nell' aria.

Ore 8.30, sveglia.
Doccia e, crine sciolto e ancora grondante, mi intabarro e sfido il vento perfido, che spira (credo) a molti nodi e si fa beffe delle creme antirughe che ho sempre in mente di procurarmi, prima o poi. Afferro un "kaputschino", ci mischio cacao e cannella (spezia che di cui mi sono innamorata  qui in Crucchia) e via in sella.

E questo è il saggio di crucchità: sfido il gradiente di Prenzlauerberg (qui si chiama Berg/montagna qualunque dislivello, anche appena percettibile) sorseggiando la calda bevanda al vago sentore di cappuccino mentre pedalo. E' l'impagabile vantaggio dei freni a pedale, che lascia le mani libere di aggrapparsi al bicchiere come ad uno scaldino. Quasi tutto qui è anche "zum mitnehmen", cioè in versione da portarsi appresso, e le bevande calde sono comprabili in bicchierozzi di materiale riciclabile con annesso coperchio a prova di schizzo.

Sgambetto gagliarda e, per evitare il contatto con la sella indurita dalle intemperie, mi rizzo sui pedali. In Italica ritmare il pedalamento con il lato B cagiona come minimo un codazzo di clackson, assolutamente slegato dalla qualità dell'esposizione posteriore, purchè si intuisca che abbia vaghe parvenze muliebri. Qui è tecnica di sopravvivenza.

Dribblo qualche ubriaco che mi grida "buona sera, e tanto divertimento", unica parte del corpo scoperta le narici e gli occhi, che vagano sullo spettacolo sempre piuttosto deplorevole del centro città abbandonato a se stesso nelle mattinate del weekend, con bottiglie che rotolano e persone che ciondolano.

Postilla: 3 sono le domande che qualunque barista e cameriere vi porrà, che si tratti di un ristorante di lusso o di un trabiccolo aperto tutta notte per la fame chimica.

1. Kommt noch was dazu? Prende ancora qualcosa? (e questo perchè non possono credere che tu voglia solo un cappuccino la mattina, senza un panino con la pancetta, o solo uno spicchio di fintopizza la sera, senza wurstel e cipolle fritte)

2. Zum Hiertrinken / Essen oder zum Mitnehmen? mangia/beve qui o porta via? perhcè contenitore e confezione, naturalmente, variano. Nota della nota: il kebab qui, oltre che anche in due versioni vegetariane, con combinazione di formaggi e diversi tipi di pane, esiste anche in "box", stile spaghetti cinesi. Un kebab box: stessa, grassa bontà, ma niente che cade a terra fra un morso e l'altro.

3. Getrennt? separato? ovvero se pagate tutto insieme, oppure ognuno il suo. Provate a spiegare "alla romana" ad un crucco, o a dare per scontato che l'amico con cui uscite vi offra una birra: potrebbero sottoporvi ad un altro saggio di crucchità, tema: eguaglianza dei sessi.

E qui voglio citare la teoria della mia cara amica V., che però ancora non ho esposto a queste latitudini, timorosa di infilarmi in discussioni che potrebbero prendere pieghe anche serie: se un uomo non si degna nemmeno di pagarmi da bere, che futuro può dare ai miei figli? L'interessante idea sottesa è che quanto pagato dal cromosoma XX di turno sia una sorta di indennizzo per l'impagabile fatica che, almeno a livello potenziale e teorico, la XY deve preventivare per la gravidanza. A voi l'ardua sentenza.

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