mercoledì 25 gennaio 2012

sequenzialitá

La sveglia trilla alle 7.40, alle 7.45, congedatami mio malgrado da Morfeo, sono in doccia. Verso le 8 mi trascino in cucina, miscelo con mano ormai sicura muesli e joghurt. Talvolta concedo alla macchinetta del caffé una chance, ma lei, imperterrita, non smette di deludermi e, rimpiangendo il patrio espresso, metá della tazzina finisce nel lavandino, dove evito di contare i piatti che i coinquilini hanno lasciato dopo gli spuntini notturni.

Unica ingognita, il possibile risveglio di N, che ogni tanto pare lavori : questo potrebbe alterare l´ordine immutabile delle mie azioni quotidiane, eventualmente richiendedo alle mie corde vocali di mettersi in funzione prima del solito e alle mie tappe di toelettatura di armonizzarse con le sue.

Scoccate le 8.30, mi avviluppo in vari strati e inforco la bici. Casomai la routine avesse bisogno di una conferma, da 4 mesi nel lettore mp3 ho sempre e soltanto i soliti brani, perché qui in Germania i siti per il download che conosco sono tutti oscurati e mi hanno paventato la deportazione per scaricamento illegale. Era la compilation tamarra che mi ero prescritta per il road-tripping californiano, con contributi di amici e conoscenti sparsi un po´ovunque sul globo, cosí mi ritrovo con dell´ incomprensibile dub serbo, pseudoballate ispaniche e rap neozelandese.

Legato il moi destriero, estraggo il beeper o, piú da saga fantasy, il mio transponder, bippo ed entro nel reame dell´ufficio. La mia fascia oraria é sempre 8.48-8.57, dipende da quanti semafori o pedoni a briglia sciolta incoccio nel percorso.
Quinto piano, giusto nel sottotetto vetrato, una serra di fin troppi virgulti, per fortuna vista parco.
Alla moviola penso che I miei gesti sarebbero millimetricamente identici ogni volta: con passo deciso mi avvio alla mia postazione, un “morgen” alla capa che giá da tempo é incollata a facebook, mentre mi sfilo la sciarpa accendo il pc, pregando che, come é successo ieri, qualche inghippo informatico lo azzoppi per un po´. Poi sgambetto al quarto piano, refrigero la pappa, riempio la bottiglia di acqua e risalgo, pulisco gli occhiali in sincrono col collega dirempettaio e voilá.

Ma il mercoledí é il mio giorno preferito: l´agenda del dopo lavoro recita « libero ». Prima, peró, comincia lo sport in cui sto diventando regina : la caccia al giornalista, ovvero chiamate a qualunque media europeo per raccattare un minimo di presenza mediatica ad un evento organizzato dalla Commissione Europea. Il mio mp3 mentale diventa un loop infinito di “sono MF, chiamo da MC Berlino, volevo invitarla a…”. E qui il brivido é dato da segreterie in finlandese, centraliniste grecofone e spelling ungheresi.




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