Colombo scoprì l'America. Colombo portò pomodori, patate, mais, cacao.
Lo so, sono cibocentrica. E a scanso di equivoci, ai crucchi, in fondo, mi ci sto affezionando. Si tratta solo di giocare a non essere politically correct. Lasciate, or dunque, ogni lagnanza o voi che entrate.
Ma immaginatevi noi Tomaten senza Tomaten, e i Mangiapatate senza Patate. Da sempre reputo il buon Cristoforo il mio unico santo, visto che oltre a darmi la passata di pomodoro, ha anche aperto la strada alla malia del cioccolato. Non oso immaginare come fosse insipida la vita prima del 1492. E qui, credetemi, i Lindt sono ovunque, in qualunque foggia, ammiccanti nelle loro carte sgargianti e a prezzi troppo accessibili perchè si riesca a dire di no.
Prostrata dal ritmo sempre in crescendo al lavoro, rimugino brandelli di conversazione che mi sono rimasti impressi.
"Colombo era davvero italiano. La prova è che ha scoperto l'America per caso, mirando a tutt'altro. E' la stessa cosa che fa la nazionale di calcio che poi finisce per vincere i Mondiali".
Questa l'interpetazione crucca, che rammento aver suscitato vespai di polemiche (in testa, appunto, il Vespa nazionale) agli ultimi mondiali, per supposto oltraggio alla nazione (questo il video incriminato).
Imbattersi in grandi cose per caso, io lo trovo poetico, i crucchi non lo capiscono. A volte mi pare che elaborino strategie accurate anche per le cose più semplici, vedi i marchingegni a corda molto diffusi per aprire le finestre dei bagni, che quasi sempre sono troppo in alto perchè un comune mortale possa arrivare alla maniglia. Chiedete di improvvisare, e li metterete spalle al muro.
L'altro dettaglio che mi frulla in testa, è l'astuzia di quel volpone di Federico il Grande, che con i suoi soldati sapeva veramente farne di ogni.
Così nel 1756, per incentivare i suoi contadini a buttarsi sulle Kartoffeln, ne escogitò una delle sue e mise i valorosi soldati prussiani a guardia di campi di patate di proprietà statale. Ordinò loro di batter la fiacca, pur facendo mostra della proverbiale intransigenza. Così i villici, incuriositi da tanta cura regia per un tubero così poco avvenente, che cresceva sottoterra (che fosse frutto del demonio?), cominciarono a trafugar le kartoffel. E da lì, la patata cominciò la sua ascesa a regina incontrastata della dieta tedesca (chi fra voi sta pensando allo spot con Rocco Siffredi si ritroverà l'hard disk infestato dai peggiori trojan possibili).
Non molto dopo, tale Parmentier, costretto a sopravvivere a patate nelle carceri degli impietosi prussiani, avrebbe convinto Sua Maestà di Francia (quando ancora aveva una testa attaccata al collo) dell'importanza della patata. Eh sì, perche Malthus si ergeva a Cassandra di turno, e un modo per sfamare i contadini buttati con noncuranza sui campi di battaglia, lo si doveva pur trovare. Et voilà, pur bruttarella, la patata ce l'aveva fatta, e da lezioso ornamento del capo di Antonietta, si trasformò nella garanzia di sopravvivenza per il popolino di mezza Europa.
Anche il pomodoro, suo coetaneo (e si ritorna a Cristoforo), all'inizio era vittima degli strali della Chiesa: pare accendesse disii poco nobili e, essendo di guarnizione ai cibi, era un lusso troppo carnale perchè i portavoce dello spirito ne prendessero le difese.
Ma qui sarebbe buonanima dr. Cannella a dover dire la sua. Io volevo solo concedermi una toccata e fuga sulla tastiera.E rendere omaggio alla bellezza intrinseca del caso, che a chi sa cogliere l'attimo riserva frutti quantomai inaspettati
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